CENTENARI E RICORRENZE

Domenica, 10 Nov 2019, 07:43

La rivista bimestrale PRIMA I BAMBINI, periodico di riferimento per amministratori, insegnanti, coordinatrici e genitori, giunta al numero 250 consolida nella lunga linea editoriale il suo ruolo di riferimento per la comunità educante in tema di problematiche di fondo e di preziosa risorsa di comunicazione utile a valorizzare a vari livelli l'operato delle scuole FISM.

Tra l'altro, in questo numero 250 dedica ampio spazio a una storia lunga centocinquant'anni e che ci riguarda da vicino.

Asilo di Pieve, una storia educante lunga centocinquant’anni

La costituzione della Scuola Materna di Pieve risale al 9 febbraio 1869 che ne fa la data di nascita dell'asilo più longevo del territorio reggiano.

La data è certificata sia da quanto riportato nell’art.1 dello statuto approvato dall’Assemblea dei Soci, che recita "L'asilo infantile di Villa Pieve di Guastalla fu istituito nel 1869 sotto gli auspici dell'Associazione Nazionale degli Asili Rurali per l'infanzia, per impulso del benemerito Cav. Scaravelli Dott. Alessandro e col concorso continuo di benefiche persone", sia da altre notizie di cronaca dell’epoca, ritrovate negli archivi della Biblioteca Maldotti di Guastalla.

L'asilo nasce grazie alla sottoscrizione volontaria dei cittadini – con l'acquisto di azioni da L. 2 fino a raggiungere la cifra necessaria per non dover ricorrere alla Pubblica Amministrazione – come ente propedeutico della scuola elementare e ad essa complementare, rispettando gli indirizzi ministeriali di Ricasoli, Capponi e Gigli.

Il Comune sopperisce alle carenze economiche, con l'assegnare gratuitamente alla nuova scuola i locali per lo svolgimento dell'azione educativa e morale. Tale sussidio si protrarrà per parecchi anni, ma certamente sempre inadeguato rispetto alle esigenze.

In data 28 dicembre 1913, su proposta del Ministro dell'Interno, l'Asilo Infantile di Villa Pieve è eretto in Ente Morale, amministrazione autonoma, con l'approvazione dello Statuto (redatto secondo il modello predisposto dallo stesso Ministero) e la registrazione alla Corte dei Conti in data 24 gennaio 1914 (Gazzetta Ufficiale 28 gennaio 1914. n. 22).

Non ci sono testimonianze scritte né orali delle motivazioni che hanno determinato nei Soci la volontà di passare ad ente morale, ma molto probabilmente la scelta fu presa per le motivazioni seguenti:

  • Da una parte la riforma della scuola elementare, avviata sulla spinta dell'idealismo di Lombardo Radice, dall'altra l'esperienza consolidata degli asili Agazzi e Montessori, stavano creando una scissione delle due scuole dalla dipendenza del Ministero degli Interni;
  • Il carattere caritativo e filantropico dell'istituzione, di assistenza ai bambini poveri (art. 2 dello Statuto), e la somministrazione quotidiana della refezione (art. 5-idem) potevano essere salvaguardati soltanto con lo svincolo dalla Pubblica Amministrazione dello Stato;
  • Era il solo modo per evitare l'assorbimento da parte delle forze politiche e dello Stato di un'opera, nata dal concorso e dalla generosità di privati cittadini.

Il primo Consiglio di Amministrazione nel nuovo Ente viene eletto il 17 maggio del 1914 e già con le prime delibere si muoverà per garantire continuità e funzionalità alla scuola.

Le prime vere difficoltà si manifestano il 4 luglio 1929, quando il Podestà di Guastalla, attuando una delibera del Consiglio Comunale, mette in seria difficoltà il Consiglio di Amministrazione e l'Ente stesso. Occorreva, per necessità, sgomberare l'aula della scuola elementare. In cambio il Comune di Guastalla metteva a disposizione della scuola un’area per la costruzione di una nuova sede.

Tuttavia, mancando di mezzi finanziari per poter costruire una nuova sede, il Consiglio di Amministrazione si trova costretto a rivolgersi all’allora Parroco di Pieve che, dai primi di gennaio del 1930, mette a disposizione un'aula ricavata nella casa del curato.

La precaria soluzione trovata non può però durare a oltranza, sia per le esigenze dell'Oratorio stesso, sia per le misere condizioni in cui viene a trovarsi l'Asilo. Ai fini di trovare una soluzione più adeguata, nei primi mesi dell’anno 1933 il Parroco offre allora i locali della prebenda parrocchiale, consistente in parte del fabbricato in cui era sorta la Cassa Rurale di Prestiti di Pieve di Guastalla.

L'assemblea dei Soci, il 2 settembre 1933, riunita nella sala del Consiglio Comunale di Guastalla, decide di accettare l'offerta del parroco. L’accordo prevedeva che a fronte della ristrutturazione dell’immobile a spese dell’ente morale e il licenziamento del personale laico per l’assunzione di tre suore, il Parroco concedeva l’uso gratuito dello stabile per 12 anni e costituiva una scuola di lavoro per le bambine delle elementari.

Dopo circa un anno dalla decisione dell’Assemblea, e dopo diverse vicissitudini burocratiche ed amministrative, il 4 ottobre del 1934, si insediano nella scuola le prime tre suore Orsoline di Verona, accolte dal Vescovo nella Basilica di Pieve, che da pochi anni è stata restaurata e riaperta al culto. Le iscrizioni scolastiche, alla presenza del Presidente si aprono invece l'8 ottobre. In pochi giorni si arriva ad avere 110 bambini iscritti all'Asilo e 40 fanciulle alla Scuola di Lavoro.

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Da un ritaglio stampa de: IL SOLCO FASCISTA - Giovedì 15 luglio 1937 - Anno XV -  conservato presso la Biblioteca Maldotti Guastalla (RE) apprendiamo che […] L'Asilo di Villa Pieve, ha ospitato in media 80 bimbi al giorno dando loro una quotidiana refezione completa, ha così chiuso degnamente la sua annuale attività della quale merita un cenno particolare l'assistenza prodigata attraverso l'Asilo-nido per i bimbi delle mondariso.

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Il compito delle suore è finalizzato all'educazione morale, civile e religiosa dei bambini, all'apostolato attraverso l'assistenza religiosa e all'insegnamento di un mestiere alle fanciulle povere.

Il sistema educativo è basato sulla preparazione dei bimbi alla scuola elementare. È una scelta precisa, che mostrerà i suoi frutti dopo qualche anno, quando non ci saranno più bambini, specialmente figli di contadini, che saranno impediti dal frequentare la scuola dai genitori, per il loro ripetere le classi inferiori della prima e seconda elementare.

L'Asilo viene amministrato dal Consiglio che ogni quattro anni si rinnova, ed è diretto dalle suore, che vengono sostituite, di regola, ogni tre anni secondo la Regola della Congregazione. Tuttavia dal 1939, prima il Comando Federale della GIL (Gioventù Italiana del Littorio), poi la Prefettura di Reggio e il Provveditorato agli Studi, impongono una modifica allo Statuto e due rappresentanti nel Consiglio d'amministrazione. Tale norma rimarrà fino a quando le competenze verranno decentrate dallo Stato alle Regioni.

Nel susseguirsi degli anni i problemi per l'amministrazione saranno sempre gli stessi: la necessità di aumentare il numero dei Soci per far fronte alle spese sempre maggiori, stabilire se e di quanto aumentare le rette mensili (con le eccezioni per i più bisognosi) per garantire la somministrazione di minestra e pane.

Il Comune a fronte di specifiche richieste ogni anno assicura un piccolo contributo ma in cambio ritira la concessione dell'area a suo tempo destinata alla costruzione della nuova sede.

All’inizio degli anni ’60 oltre alle citate complessità di gestione, il Consiglio di Amministrazione si trova a dover far fronte alla sempre più improrogabile urgenza di ampliare i locali e poi di avere una nuova sede, perché quella parrocchiale sta diventando sempre meno efficiente e sempre più dispendiosa.

La svolta arriva il 7 gennaio 1963 con la richiesta firmata dall’allora parroco, di liberare i locali per la necessità di metterli a disposizione dell'oratorio maschile e femminile.

Si rende quindi necessario trovare una nuova sede, ed ancora una volta, come trent’anni prima, la scelta verte sul problema se sia utile e possibile finanziariamente, acquistare il terreno e costruire una nuova scuola di proprietà dell'Ente Morale.

I progetti sviluppati dall’ingegnere Pacchiarini su incarico del Consiglio di Amministrazione evidenziano un preventivo di spesa talmente elevato che il desiderio dell'Assemblea dei Soci sembra destinato all'utopia di un sogno.

Però a seguito della successiva offerta del parroco, di mettere a disposizione gratuitamente un’area della prebenda, su iniziativa di alcuni Soci e zelanti cittadini di Pieve viene decisa l’apertura di una raccolta fondi contestuale alla richiesta di un mutuo allo Stato, per la costruzione della nuova scuola materna parrocchiale.

Il 5 maggio 1968, in coincidenza con l'ingresso del nuovo parroco don Firmino Scaravelli, viene posta la "prima pietra" del costruendo Asilo, con la partecipazione del Sindaco di Guastalla del Consiglio d'Amministrazione e dei Soci.

Tutti salutano, con auspicio, il sorgere della nuova scuola materna, che certamente avrebbe risolto l'annoso problema delle famiglie di Pieve di avere un Asilo idoneo e capace.

Il 10 maggio 1970, con un rilevante debito alle spalle, viene inaugurata la nuova sede (peraltro già funzionante dal 1°aprile) presenti il Vice-Prefetto, il Provveditore di Reggio Emilia, la Direttrice Didattica di Guastalla e il Vice-Sindaco.

La nuova sede attirerà da subito numerosi bambini anche dalle frazioni vicine e dalla città, quindi già dopo pochi anni dall'inaugurazione emerge la necessità di aumentare le aule e il numero di sezioni dato l’aumento dei bimbi frequentanti. Occorre inoltre assumere due insegnanti laiche, per coadiuvare le suore.

Dal 1982 il metodo educativo fa riferimento ai più moderni indirizzi pedagogici.

A garanzia di ciò, attuato attraverso il continuo aggiornamento professionale delle insegnanti ed un fitto interscambio di relazioni con i genitori, frequentemente coinvolti in temi inerenti l'educazione, la salute, l'alimentazione… supportati dal contributo di esperti docenti, psicologi, pedagogisti e medici. A queste dinamiche di relazione attende il Comitato Genitori, rinnovato annualmente nelle sue cariche, in collaborazione con il corpo insegnante, la Madre Superiora e il Consiglio di amministrazione.

Una tappa saliente nella storia giuridica della Scuola è stata la “privatizzazione” con il conseguente cambio di natura giuridica dell’Ente.

In sostanza ha significato la depubblicizzazione, cioè il trasformarsi da Ente Pubblico IPAB (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza) in ente di natura giuridica privata assumendo la qualifica di “Associazione privata con personalità giuridica”. L’Asilo Infantile di Pieve di Guastalla, denominato “Asilo Infantile Regina Elena” ha usufruito della normativa Regionale L.R. N.27 del 03/06/92 e nell’assemblea dei Soci del 18 Novembre 1994 è stata deliberata la sua privatizzazione ed approvato il nuovo Statuto che tra l’altro ha registrato la variazione della denominazione in “Scuola Materna del Bambino Gesù” poi ratificata con provvedimento della Giunta Regionale presieduta da Pier Luigi Bersani grazie al decreto n.124 del 21 febbraio 1995.

Altra tappa fondamentale di questa lunga storia, quella relativa all’anno 1997 che ha sancito dal mese di settembre il cambio della direzione scolastica con il passaggio dalla Congregazione delle Suore Orsoline FMI di Verona alla Congregazione delle Suore delle Piccole Figlie di San Giuseppe, sempre di Verona e già operativamente presente nell’Ospedale di Guastalla. La prima direttrice è stata Suor Ildefonsa Campana. Attualmente tre sono le Suore che senza insegnamento, realizzano la loro missione alternando la presenza tra Parrocchia e Scuola d’Infanzia.

Motivo di grande soddisfazione, e non solo per la comunità di Pieve di Guastalla, l’inaugurazione il 22 settembre 2014 del Nido delle Cicogne. Un importante investimento che per il territorio equivale alla certezza di poter guardare avanti nel nome della cultura che è segno di responsabilità verso il futuro delle giovani generazioni.

E la storia continua…

 

da: PRIMA I BAMBINI Bimestrale della FISM | Numero 250 | Anno XLIV | LLUGLIO AGOSTO 2019