Scuola, le Linee guida per settembre

Sabato, 27 Giu 2020, 15:03

Pubblicate sul sito del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca le linee guida per la ripresa scolastica a settembre.

Piano scuola 2020-2021

Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema Nazionale di Istruzione. Di seguito tutte le norme che interessano Nido e Scuola d'Infanzia:

Linee metodologiche per l’infanzia

Per le attività del Sistema integrato di educazione e di istruzione costituito, oltre che dai servizi educativi per l'infanzia, dalle scuole dell'infanzia statali e paritarie di cui all’art. 2 del D.lgs. 65/2017, occorre riferirsi alle indicazioni del Documento tecnico del CTS e alle successive integrazioni. Con riferimento ai servizi educativi per la prima infanzia, stante la necessità di contatto fisico che contraddistingue la relazione dei bambini col gruppo dei pari e degli adulti di riferimento, nonché gli aspetti di cura rivolti ai bambini da parte di educatori e personale ausiliario, occorre approntare modalità organizzative che contemplino la difficoltà di garantire il distanziamento fisico, se non tra gli adulti. Stante ciò è necessario prevedere protocolli di funzionamento dei servizi per l’accesso quotidiano, le modalità di accompagnamento e di ritiro dei bambini, nonché per l’igienizzazione degli ambienti, delle superfici, dei materiali.In particolare l’organizzazione delle attività educative e didattiche dovrà prevedere la valorizzazione e l’impiego ditutti gli spazi interni ed esterni, privilegiando ove possibile, e limitatamente al verificarsi di condizioni climatiche favorevoli, l’utilizzo di spazi aperti. Considerata la specificità dell’età evolutiva dei bambini frequentanti i servizi educativi e le scuole dell’infanzia, si ritiene opportuno fornire di seguito alcune considerazioni di carattere esclusivamente metodologico e nel rispetto delle competenze riconosciute ai diversi attori istituzionalie agli enti gestori, specialmente con riguardo a specifici adattamenti legati alle singole realtà.

Educazione e cura per i piccoli.

I bambini di età inferiore ai sei anni hanno esigenze del tutto particolari, legate alla corporeità e al movimento: hanno bisogno di muoversi, esplorare, toccare. Il curricolo si basa fortemente sulla accoglienza, la relazione di cura, la vicinanza fisica e il contatto, lo scambio e la condivisione di esperienze. Pertanto, la prossima riapertura richiede l’adozione dimisure particolarmente attente alla garanzia del rispetto non solo delle prescrizioni sanitarie, ma anche della qualità pedagogica delle relazioni.Lorganizzazione deidiversimomentidella giornata educativa dovrà essere serena e rispettosa delle modalità tipiche dello sviluppo infantile,per cui i bambini dovranno essere messinelle condizionidipotersiesprimere con naturalezza e senza costrizioni.Unattenzione particolare va data aibambiniche per la prima volta risultano iscritti, prevedendo per essi (e per i loro genitori) momentiriservatidiascolto e diprimo ambientamento. Questa avvertenza è importante per tutti i bambinifrequentanti, per i quali vanno riannodate esperienze bruscamente interrotte e che vanno preparati al nuovo incontro, coinvolgendoli gradualmente considerata la loro tenera età nella assunzione delle nuove regole di sicurezza e di rispetto. Ad esempio, il rito frequente dell’igiene delle mani, la protezione delle vie respiratorie, la distanza di cortesia, potranno diventare nuove “routine” da vivere con serenità e gioiosità.

Le misure di prevenzione e sicurezza.

La relazione tra i bambini e gli adulti è la condizione per conferire senso alla frequenza diuna struttura educativa per piccoli,che sicaratterizza come esperienza sociale ad alta intensità affettiva. Luso dimascherine non è previsto per i minori di sei annie i dispositividiprotezione per gliadulti(per i quali sono raccomandabili l’utilizzo di visierine “leggere” e, quando opportuno, dei guanti di nitrile) non devono far venir meno la possibilità diessere riconosciuti e di mantenere un contatto ravvicinato con i bambinipiccolie tra ibambinistessi. L’empatia e l’arte di incoraggiare sono tra le attitudini fondamentali di chi esercita il ruolo di educatore e di insegnante, tanto più importanti in occasione di situazioni di emergenza come quelle che stiamo vivendo, ove alla scuola viene richiesto di esercitare un ruolo di rassicurazione e di costruzione di fiducia.Nella riprogettazione degli spazi e degli ambienti educativi, vanno seguite alcune accortezze così riassumibili:-la stabilità deigruppi:ibambinifrequentano per il tempo previsto di presenza, con glistessieducatori,insegnantie collaboratoridiriferimento;-la disponibilità di uno spazio interno ad uso esclusivo per ogni gruppo di bambini, con i suoi rispettivi arredi e giochi che saranno opportunamente sanificati. Tutti gli spazi disponibili (sezioni, antisezioni, saloni, atrii, laboratori, atelier) dovranno essere “riconvertiti” in spazi distinti e separati per accogliere stabilmente gruppi di apprendimento, relazione e gioco. Si potranno variare gli spazi solo dopo attenta igienizzazione.Si raccomanda una continua aerazione degli ambienti;-la colazione o la merenda andranno consumati nello stesso spazio di esperienza dedicato al gruppo dei bambini; il pastosaràconsumato negli spazi adibiti alla refezione scolastica, adeguatamente organizzati, oppure secondo i suggerimenti di carattere generale più avantiimpartiti;-la suddivisione, con segnaletica mobile, degli eventuali spazi esterni disponibili per i diversi gruppi di bambini presenti nella scuola, con utilizzo da parte di ogni gruppo di un’area dedicata con i propri giochi, anche in tempi alternati, previa pulizia delle strutture.Già ora l’ingresso dei bambini avviene in una fascia temporale “aperta” (che spesso raggiunge i 90 minuti: dalle 7,30 alle 9,00), fascia che potrà essere adeguata alle nuove condizioni, programmata e concordata con i genitori. Analogamentepotrà avvenireper le fasce di uscita, al termine dell’orario scolastico. Le attività educative dovranno consentirela libera manifestazione delgioco delbambino,l’osservazione e l’esplorazione dell’ambiente naturale all’esterno,l’utilizzo digiocattoli,materiali,costruzioni, oggetti(non portatida casa e frequentemente igienizzati),nelle diverse forme già in uso presso la scuola dell’infanzia. Se le condizioni atmosferiche lo consentono, lesperienza educativa potrà svolgersi anche all’aperto,in spazidelimitati,protettie prividielementidipericolo,con laeventualedisponibilidi tensostrutture temporanee o ambienti protetti.

Refezione scolastica.

Anche per la refezione scolastica, atteso il ruolo sociale ed educativo che la connota come esperienza di valorizzazione e crescita costante delle autonomie dei bambini, si dovrà far riferimento al Documento tecnico del CTS, partendo dal principio che essa vada garantita in modo sostanziale per tutti gli aventi diritto, seppure con soluzioni organizzative differenti per ciascuna scuola. In particolar modo, oltre alla necessaria e approfondita pulizia dei locali adibitialla refezione medesima, le istituzioni scolastichedi concerto con l’ente localee in modalità tali da garantire la qualità del servizio e che tengano conto anche della salvaguardia dei posti di lavoro potrannovalutare l’opportunità di effettuare la refezione in due o più turni, sempre al fine di non consentire oltre il dovuto l’affollamento dei locali ad essa destinati. Qualora questa modalità non sia percorribileo non sufficiente in virtù degli spazi o della particolare numerosità dell’utenza, gli Enti locali potranno studiare con le ditte concessionarie del servizio la realizzazione di soluzioni alternative di erogazione, all’interno dell’aula didattica, opportunamente areata e igienizzata al termine della lezione e al termine del pasto stesso, finanche la semplificazione del menù, qualora gli approvvigionamenti delle materie prime dovessero risultare difficoltosi.

 

A fondo pagina, oltre al file della "Lettera alla comunità scolastica", il file pdf del testo integrale che ha avuto il via libera anche da parte delle Regioni e degli Enti locali.