La leggenda della povera vedova e del mendicante, legata alla Val Masino per la piccola frazione di S. Antonio di Cataeggio, rende assai bene l’idea delle misere condizioni di vita cui la magra economia contadina inchiodata gran parte della popolazione nei secoli passati. Misere fra le più misere erano quelle famiglie che non potevano contare sull’apporto economico di un uomo adulto, ma si reggevano sulle fatiche di quelle vedove che vivevano in larga misura del buon cuore della gente.
Una di queste vedove, madre di diversi figli di età ancora piccola, viveva alla giornata, di quel che il suo modesto lavoro e la carità delle altre famiglie poteva offrire. Ma vennero tempi ancora più duri, e la donna perse il lavoro ed i magri proventi della generosità altrui. Finirono le povere scorte di cibo, finì la speranza, la vedova ed i figli erano prossimi alla morte per fame. Una triste sera bussò all’uscio della sua casa un “poverèt”, cioè un mendicante. La donna aprì ed ascoltò la sua richiesta di elemosina: nel suo grande cuore si rammaricò, sinceramente, di non aver nulla da dare, se non il tepore del fuoco che ardeva nel caminetto e sembrava mandare, anch’esso, una luce sempre più mesta e fioca. Il mendicante entrò in cucina, ringraziò per il buon cuore, e gettò uno sguardo pietoso sui bambini che stavano quasi accasciati, come sacchi vuoti, intorno al focolare. “Ne avete ancora di legna sufficiente per far bollire una pentola d’acqua?” chiese. “Di legna ce n’è ancora, per un po’, di acqua da far bollire ce n’è fin che si vuole, quel che manca è qualcosa da mettere a bollire” rispose, amara, la donna. “Metteteci dei sassi, quando bolle”, replicò il mendicante.
Rimase per un attimo perplessa, la povera vedova, ma poi obbedì: non aveva nulla da perdere, e poi quel mendicante sembrava persona troppo seria per prendere in giro la povera gente. Quando l’acqua cominciò a bollire, vi mise un gran numero di ciottoli che aveva raccolto presso l’uscio. Attese un bel pezzo (ce ne vuole, per cuocere i sassi, pensò), poi li cercò con il mestolo. Ma nel mestolo fumante che uscì dalla pentola non c’erano ciottoli, bensì delle belle castagne fumanti: tutti i sassi si erano trasformati in castagne. Alla donna vennero le lacrime agli occhi per la sorpresa e la commozione: si volse, subito, per ringraziare il mendicante, ma questi non c’era più. “É sant'Antonio, è sant'Antonio che ha fatto il miracolo!”, pensò la donna.
La sua storia fece presto il giro del paese, e fu per tutti, un segno della speranza e della fede che non debbono venir mai meno, neppure nelle più aspre difficoltà.